BSVA – Studio Legale Associato
La Federazione internazionale del calcio (Fifa), ha deciso di mettere ordine nel settore degli intermediari sportivi.Con la nuova riforma, a partire dal 2020, i procuratori dovranno sostenere una prova di esame e frequentare corsi di aggiornamento.
Torna l’albo degli agenti dei calciatori. La Federazione internazionale del calcio (Fifa), guidata da Gianni Infantino, ha deciso di mettere ordine a un settore dove spesso ai professionisti, in questi ultimi anni, si sono sostituiti genitori e parenti. Nel 2015 la Fifa con le «Regulations on Working with Intermediaries» aveva dato sostanzialmente il via alla liberalizzazione della professione di intermediario, abolendo il relativo albo degli Agenti Fifa ed eliminando ogni tipo di filtro di accesso alla professione. Con la nuova riforma, a partire dal 2020, i procuratori dovranno sostenere una prova di esame e frequentare corsi di aggiornamento.
«Agli agenti sarebbe inoltre richiesto di sottoscrivere polizze assicurative professionali, secondo criteri prestabiliti, e di frequentare corsi di aggiornamento periodici», prosegue l’avvocato Alessandra Pandarese, partner dello studio legale associato Bsva, «Altre novità interessanti dovrebbero riguardare: la pubblicazione dei compensi e la potenziale introduzione di un tetto agli stessi, il pagamento obbligatorio da parte del calciatore del compenso dell’intermediario (così da rendere più oculate le scelte dei loro procuratori da parte degli atleti), l’introduzione di un contributo a carico degli agenti per il fondo di solidarietà Fifa e maggiore attenzione al tema del conflitto di interessi nelle operazioni di mercato. Le finalità cui mira la riforma sono senz’altro condivisibili. Occorre infatti una nuova regolamentazione che disciplini il fenomeno degli agenti sportivi. Tuttavia, è consigliabile, anche alla luce dell’insegnamento del recente passato, una riforma graduale da valutarsi progressivamente in base alle risposte del mercato. Particolare attenzione si dovrebbe dedicare alla definizione dei criteri di valutazione per l’accesso all’albo – di natura sostanziale (titoli quali lauree/diploma, esperienze specifiche comprovate, superamento esami o altri metodi per comprovare la professionalità e preparazione) e non solo formale – dovendo un agente Fifa, ad oggi, interfacciarsi con mercati sempre più complessi ed internazionali, alla regolamentazione specifica del fenomeno dei parenti-procuratori (sarebbe forse opportuno limitare i parenti stretti entro il 2° o 3° grado), e redigere regole di condotta per gli iscritti agli albi. Altra ragione per una riforma graduale e ben meditata sta nella considerazione che ogni restrizione alla libertà di circolazione per il diritto europeo deve essere ben giustificata e proporzionata agli obiettivi da raggiungere. In questa materia la stampa dovrebbe collaborare per esempio intervistando solo gli agenti/procuratori ufficialmente iscritti. Infine, si condivide che è utile porre un limite massimo di calciatori per ciascun procuratore, per evitare l’attuale concentrazione di calciatori celebri presso pochi procuratori (Mendes, Raiola e altri) il cui potere spesso è elevatissimo».
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